Cultura

La libreria che sogna di cambiare il mondo. Miranfù anticipa così i DialoKids

Donato De Ceglie
La vetrina di Miranfù ospita il progetto grafico di Manuela Mapelli
Dal razzismo all'omofobia passando per l'eccessivo consumo di plastica, i temi esposti sulla vetrina di Miranfù toccano tutte quelle aree di interesse comune di cui parliamo ogni giorno
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A breve ci saranno i Dialokids, l’evento curato da Enzo Covelli all’interno de I Dialoghi di Trani. “Per l’inizio dei Dialokids abbiamo ospitato una mostra un po’ particolare” ci dice Enzo. “Una mostra che nasce per essere esposta anche nelle vetrine dei negozi”. Il progetto si chiama “Colora le piazze” e consiste in 12 manifesti per lanciare un pensiero, uno slogan su temi di stretta attualità. “Non abbiamo previsto un’inaugurazione ufficiale perché crediamo nella sensibilità delle persone alle tematiche proposte” dice il libraio.

L’autrice del progetto è Manuela Mapelli, nata a Milano. Dalla punta della sua matita nascono rondini, case di ogni sorta, fiori, alberi e balene volanti, dai suoi racconti escono mondi dalle stravaganti fattezze organizzati in strutture sociali orizzontali e libertarie. Il suo mantra è “Meglio morire di passione che di noia”. Colora le piazze è un progetto che con 12 illustrazioni è nato “per urlare con colori accesi il proprio dissenso.n12 disegni per trasformare manifestazioni e cortei in mostre itineranti a cielo aperto.n12 temi attuali su cui riflettere”.nIl progetto nasce dall’idea di trasformare cartelli e striscioni da manifestazione in poster illustrati.nIl ricavato della vendita delle illustrazioni verrà devoluto a sostegno di chi lotta in campagne direttamente legate ai temi affrontati nei poster.

Dal razzismo all’omofobia passando per l’eccessivo consumo di plastica, i temi esposti sulla vetrina di Miranfù toccano tutte quelle aree di interesse comune di cui parliamo ogni giorno. Mentre impazza la moda di spaventare le persone con un lenzuolo addosso, c’è chi cerca di stuzzicare la riflessione con un disegno colorato, mentre qualche vandalo durante le scorse settimane disegnò dei “peni” sulle saracinesche come atto di sfregio nei confronti della palestra per sole donne di fianco alla libreria, c’è chi espone tratti artistici come atto di sfregio al non-pensiero.

Magari il mondo non cambierà in meglio ma se non c’è qualcuno capace di sognare che possa accadere realmente, abbiamo già vinto il peggio.

mercoledì 4 Settembre 2019

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