L’appellondella quindicenne svedese Greta Thunberg, circa la situazionenclimatica del nostro pianeta, non è rimasto inascoltato. Abbiamonincontrato gli alunni delle classi 1E e 1I della scuola media E.nBaldassarre che hanno partecipato allo sciopero del 15 marzonraccogliendo i loro pensieri su dei cartelloni esposti nell’atriondella scuola: un modo per far sentire la loro voce. Un mondo in lacrime circondato danuna cappa di fumo nero che guarda una sua vecchia foto del 1900 ensussurra “Mi sono rotto i polmoni” è uno dei cartelloni chencustodisce i pensieri e la rabbia dei ragazzi.
“Eravamonin gita al Castello Svevo di Trani quando ho visto un post sunInstagram che riguardava lo sciopero del 15 marzo #Fridaysforfuture.n- racconta un’alunna – Ne ho parlato subito con i miei compagni dinclasse e poi con la nostra professoressa di scienze. Abbiamonapprofondito la questione e ci siamo resi conto di quanto importantenfosse anche il nostro contributo”.
Inragazzi delle due classi, affascinati dal coraggio e dalla forza dinGreta, hanno deciso di essere protagonisti di questa mobilitazionencominciando dall’informarsi e dello studiare la situazione anche perncapire cosa è possibile fare per dare un apporto vero e concreto.
“Stiamondistruggendo il bene più prezioso che abbiamo –ncontinuano a raccontarci i ragazzi – E’ come se per ilnnostro compleanno ci regalassero qualcosa che tanto desideriamo, mannoi poi lo buttiamo via distruggendolo.”
ComenGreta, anche i nostri ragazzi, non vogliono trovarsi senza parolenquando un giorno i loro figli chiederanno spiegazioni. Dobbiamonricordarci che “nonnsei mai troppo piccolo per fare la differenza”.
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