Attualità

Il senso di comunità di un quartiere: Pozzopiano ricorda Emanuele Vilella

Ottavia Digiaro
Pozzopiano
Gli abitanti del quartiere hanno deciso di affiggere spontaneamente sulle pareti dell'attività commerciale foglietti contenenti ricordi, emozioni, fiori
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Vivere un quartiere vuol dire conoscere gli angoli più nascosti, i ntesori che gelosamente conserva. Significa conoscerne gli abitanti, nsaper distinguere chi è di passaggio e chi in quel posto ha messo le nproprie radici. Ed è per questo che quando una mattina ci si sveglia e nsi scopre che in un tragico incidente ha perso la vita “il tuo nfruttivendolo” tutto il quartiere si spegne e si stringe nel dolore. nL’unica cosa possibile da fare è trasformare timidamente la parete dell’attività commerciale di Emanuele in una bacheca a cui affidare ricordi, emozioni, lacrime.

“Grazie per tutti i sorrisi che ci hai regalato”, “Ci mancherai tanto tanto”, “Il tuo sorriso era uno di quei rari sorrisi che illuminavano le nostre giornate” sono solo alcune delle frasi pubblicate da frequentatori, clienti del fruttivendolo e residenti.

“Nessuno muore sulla terra, finchè vive nel cuore di chi resta”. Resterà sempre vivo il ricordo del sorriso e della gentilezza di Emanuele Vilella, coinvolto giovedì sera in uno scontro mortale in Autostrada. Emanuele era noto nel quartiere Pozzopiano dove, da quasi trent’anni, lavorava con altri soci nel fruttivendolo in piazza Albanese ad angolo con via Bachelet.

Il gesto che vuole omaggiare Emanuele, o Manu – come qualcuno lo chiamava – rende onore ad un quartiere che vive un senso di comunità e non resta indifferente alla scomparsa di un pezzo del puzzle sociale che vive ed anima ogni giorno un luogo.

martedì 12 Febbraio 2019

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