Circa 3000 visitatori, 100 comparse, 40 ragazzi dello staff: sono questi i numeri della prima serata che si è svolta ieri 26 dicembre (la seconda è prevista per il 30
dicembre) della 17esima edizione del presepe vivente realizzato dall’associazione Xiao Yan – Rondine che ride, con la collaborazione del Comune di Trani.
Nato da donna è una riflessione che parte dalla violenza di genere, famosa già 2000 anni fa, per giungere alla speranza della Natività, di quel sì di Maria, che da donna non si nasconde.
“La scelta del tema è nata da una riflessione sulla cronaca di tutti i giorni. Ogni giorno, in particolare nell’ultimo anno, leggiamo di tantissime donne uccise, violentate, massacrate. – spiega Daniele Ciliento, presidente dell’Associazione Xiao Yan – Abbiamo, quindi, pensato al ruolo della donna nella natività. Un ruolo per niente marginale”
Quest’anno il presepe vivente è tornato, dopo due anni di assenza, tra le strade del centro storico, trasformandolo nella Betlemme di 2000 anni fa. Appena ci si immerge nel centro storico, il tempo sembra essersi fermato: qui si snoda un viaggio tra alcune delle donne presenti nella Sacra Scrittura. Abigail “donna di buon senso”, Rachele “donna che non può essere consolata”, Maria “piena di grazia” raccontano le loro storie di sofferenza, ma il disegno di Dio è immenso e dalla sofferenza si arriva alla resurrezione.
Le scene mostrano la quotidianità, la solidarietà tra le donne, lo scorrere delle lacrime che non possono essere represse o restare inascoltate.
Il presepe si conclude con la scena della Natività, dove emerge l’importanza del Sì di Maria, un Sì che ha cambiato la storia dell’umanità, un Sì libero; perché ogni donna deve poter liberamente dire il suo Sì come Maria.