Politica

«L’amministrazione Bottaro procede sulla strada dell’illegittimità»

La Redazione
Conferenza stampa Fdi
Gino Simone chiarisce: «Politica e magistratura viaggiano su strade diverse. Ma comprendiamo la scelta di Emanuele Tomasicchio»
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«Il consigliere Tomasicchio ha scelto di agire in prima persona presentandosi in Tribunale per denunciare quanto accaduto nell’ultimo consiglio, noi comprendiamo e condividiamo la sua azione ma come partito proseguiremo per altre strade e faremo di tutto per aver ragione e dimostrare quanto accaduto». Mette subito le cose in chiaro Gino Simone, in conferenza stampa, indetta da Fratelli d’Italia per spiegare le ragioni della loro scelta di uscire dall’aula durante la votazione in seconda convocazione. «Un consigliere di opposizione ci ha accusato di vigliaccheria ma respingiamo al mittente queste accuse» ha detto Simone, non citando Raffaella Merra, unica possibile “destinataria” del commento.

«L’amministrazione Bottaro non ha più i numeri per amministrare la città, ne prenda atto e vada a casa. Altre soluzioni sarebbero solo trasformiste, a cominciare dal ventilato allargamento della maggioranza» ha detto Raimondo Lima, «non comprendiamo con quale coraggio i dissidenti della maggioranza andranno a votare il bilancio previsionale visto, che comunque il Pef e l’aumento della Tari ne sono parte integrante. Li invitiamo a prendere atto del fatto che i numeri non ci sono più e mandare a casa il sindaco Bottaro, ovviamente contando sulla nostra collaborazione».

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Per Emanuele Tomasicchio invece, l’ultima strada da percorrere, quella della magistratura, è già arrivata: ha annunciato un ricorso al Tar sulle due delibere approvate nell’ultimo consiglio comunale e sabato mattina è stato ricevuto dal procuratore. «L’articolo 43 del regolamento del consiglio comunale vieta espressamente di approvare provvedimenti relativi ai tributi se non si hanno almeno 17 presenze in aula ed oltretutto gli stessi sono stati approvati fuori termine dal 31 marzo e senza ancora avere approvato il bilancio. Tutto questo è palesemente illegittimo. Presentare un ricorso alla giustizia amministrativa è il minimo, rivolgersi alla Procura della Repubblica è l’estrema ratio di questo comportamento irrispettoso della legalità e della stessa minoranza».

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domenica 9 Aprile 2017

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