Politica

Assegno di fine mandato per il consiglio regionale pugliese, levata di polemiche da Trani

La Redazione
Consiglio Regionale della Puglia
L'assegno che finirà nelle tasche di assessori e consiglieri sarà anche retroattivo
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Un regalo di inizio agosto, per assessori e consiglieri della Regione Puglia. L'emendamento bipartisan firmato dai capigruppo di tutti i partiti è stato votato favorevolmente e prevede che "“a partire dal 1 gennaio 2013, a coloro che hanno ricoperto le cariche di consigliere regionale o di componente della giunta regionale, spetta l’assegno di fine mandato anche se cessati dalla carica nel corso della legislatura”. Il “peso” dell’indennità “è fissato nella misura dell’ultima mensilità dell’indennità di carica lorda percepita dal consigliere cessato dal mandato, moltiplicata per ogni anno di effettivo esercizio del mandato”.

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Da Trani i consiglieri Morollo e Befano criticano l'operato dei colleghi in regione: "Mentre ci costruiscono un ospedale, a non so quanti chilometri di distanza, in una campagna sperduta di Andria, Il grande ospedale dalla Bat, i consiglieri regionali cosa fanno? Hanno votato il ripristino dell'assegno di fine mandato. Qui si sta perdendo la misura! Altro che portare la Bat in regione, il vostro motto doveva essere Votami per portare l'assegno nel mio portafoglio. E mi meraviglio dei neo eletti che fanno tanto i brillanti. Complimenti", commenta Befano.

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Luca Morollo invece ricorda, "Era il 2012 quando l'amministrazione guidata da Nichi Vendola aboliva le liquidazione per i consiglieri regionali; a distanza di quasi 10 anni, appena la sinistra è rimasta fuori dal Consiglio Regionale della Puglia, l'amministrazione a guida Michele Emiliano ha reintrodotto addirittura retroattivamente la suddetta misura. Non sono un populista e so quanto sia dispendioso fare Politica ("per strada per strada e casa per casa", rimettendoci soldi e tempo), ma a di fronte a fatti come questo, rimango davvero senza parole. Questo non è fare politica".

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L'assessore Francesca Zitoli scrive tramite la propria pagina Facebook ad Emiliano: "È difficile, se non impossibile, trovare una giusta motivazione etica e politica all’ultimo provvedimento votato all’unanimità dal Consiglio regionale, che ha portato la Regione Puglia a riconoscere lauti compensi con validità retroattiva agli ex consiglieri regionali. Non sto qui a ricordare prima di tutto a me stessa le vere necessità su cui le Istituzioni tutte – da noi in primis rappresentate – sono chiamate ad intervenire, ma non può non sorgermi spontanea la seguente riflessione. Qualche giorno fa sono stati notificati ai nostri uffici comunali i contributi per il piano del diritto allo studio per l’anno 2021. In virtù della situazione pandemica e per adottare tutte le misure compatibili con la normativa nazionale in tema COVID-19, abbiamo richiesto, oltre i consueti e ordinari servizi, il cofinanziamento regionale per l’implementazione del numero dei mezzi per il trasporto scolastico e per il potenziamento della banda larga nelle scuole, così da permettere ai docenti e studenti di svolgere la loro attività lavorativa e didattica in condizioni minime accettabili. Tuttavia la Regione ha negato questa possibilità a tutti i comuni di Puglia, come riferitomi dagli uffici regionali preposti, poiché pare disponiate di risorse “minime”, ragion per cui l’Assessorato regionale all’istruzione, formazione e lavoro ha deciso di coprire solo le spese necessarie (es. mensa scolastica).Ora mi chiedo come sia stato invece possibile reperire risorse per ragioni non necessarie, per non dire stucchevoli in un periodo come questo; come sia possibile parlare di povertà educative, stilare pomposi documenti se poi ad un contenitore non si dà contenuto; come sia possibile anche solo pensare di adottare un provvedimento simile a fronte di tanti interrogativi irrisolti a poche settimane dall’inizio del nuovo annus horribilis scolastico".

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venerdì 6 Agosto 2021

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