Cultura

L’On. Gero Grassi agli studenti del De Sanctis: “Insieme restituiamo dignità a Moro”

Vincenzo Avveniente
L'On. Gero Grassi presso la Biblioteca G.Bovio a Trani
Tra "verità nascoste" e clamorosi retroscena, l'ospite parla ai tanti giovani presenti in un'intensa testimonianza su Aldo Moro
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“Il Caso Moro non guarda a ieri, ma al domani: le scuole che discutono di Aldo Moro non fanno un ricordo storico, bensì tentano di dire ai giovani cosa fare nel futuro per evitare che certe situazioni si riproducano” sostiene l’Onorevole Gero Grassi agli studenti del Liceo F. De Sanctis nell’incontro tenutosi lunedì 16 aprile scorso presso la Sala Ronchi della Biblioteca Comunale Giovanni Bovio. La tematica “Aldo Moro, la verità negata” è stata profondamente trattata dall’ospite in un’intensa testimonianza di informazione e sensibilizzazione.

Oltre alle presenze del Primo Cittadino Amedeo Bottaro e del Dirigente Scolastico prof.ssa Grazia Ruggiero, intervenuti in apertura per i saluti, in platea spiccano altre due figure istituzionali quali gli ex Sindaci di Trani Antonia Talamo e Carlo Avantario. Massima carica comunale, a Terlizzi, lo è stato anche l’On. Grassi, giornalista oltre che già promotore e componente dell’ultima Commissione Bicamerale d’inchiesta sul rapimento e morte di Aldo Moro.

L’ospite, nella sua conferenza numero cinquecentoquattro incentrata sul tema “Caso Moro”, si presenta in un discorso che non solo narra dei segreti nascosti dietro la scomparsa dell’ex Presidente del Consiglio dei Ministri, ma che ne tratta minuziosamente anche l’esemplare personalità. Un iniziale spunto di riflessione fornito dall’On. Grassi al pubblico prettamente giovanile riguarda la proposta di riforma della scuola media superiore, riferendo le parole di Moro: “In una Repubblica Democratica l’istruzione non può basarsi sul reddito, ma sul merito. Nella scuola non c’è spesa, ma investimento, perché senza di essa non c’è futuro, paese, società, benessere, sviluppo”. Il racconto tocca inoltre la lotta all’analfabetismo combattuta nel 1957 da Aldo Moro tramite il potente mezzo della televisione Rai ed il programma, noto agli anziani, titolato “Non è mai troppo tardi” che produsse tre milioni e mezzo di licenze elementari.

La grande figura dello storico politico italiano, nato a Maglie nel 1916 e docente in diritto presso l’Università di Bari già dal 1941, viene raccontata anche attraverso alcune scene inedite. Su tutte, quella dell’incontro al Quirinale tra Moro, Saragat e Segni: nel mezzo di una vivace discussione sul difficile momento vissuto nel paese, la finta ingenuità di Segni provoca la turbolenta reazione di Saragat che nel tentativo di aggressione si blocca alla visione del malore avvertito autonomamente dal Presidente della Repubblica in carica. Tra gli altri avvenimenti citati, la strage dell’Italicus nella tratta ferroviaria in partenza da Bologna direzione Monaco e quelli inerenti al rapporto Moro-Berlinguer, viziato dall’influenza russa.

L’Onorevole Gero Grassi, nella seconda parte del suo discorso, sottolinea determinati particolari legati alla strage di Via Fani. A seguito di una precisa spiegazione sui possibili motivi dell’ostilità nutrita nei confronti di Aldo Moro da parte di brigatisti e paesi rivali come Inghilterra, Francia e Israele, ecco la narrazione del rapimento e di ulteriori crude scene del delitto. La voglia di Aldo Moro di creare un’Europa dei popoli, combattendo inflazione e terrorismo nel segno della ´democrazia compiuta´, hanno spinto le Brigate Rosse a compiere quel tragico blitz del 16 marzo 1978 durato 2 minuti e 56 secondi.

Nel rivelare i dettagli di alcune scoperte rinvenute su false informazioni circolate, l’ospite calca il segno dei 55 giorni di prigionia successivi al sequestro del Presidente Dc fino alla sua morte del 9 maggio, passando per personaggi ed eventi che hanno brutalmente intrecciato la scomparsa di Aldo Moro. In chiusura, l’esortazione dell’On. Gero Grassi agli studenti presenti: “Noi dobbiamo acclarare la verità non per resuscitare il cadavere, ma per restituire dignità ad una persona uccisa ingiustamente. Fatelo anche voi, ne sarò molto grato e mi sentirò meno solo”.

venerdì 20 Aprile 2018

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