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Alveare. Il girone dei dannati. La rubrica di Rino Negrogno

La Redazione
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«Presto – sbraita concitata la signora – prima che escano i prossimi numeri!», è sudata, ha il sopraffiato, ha gli occhi invasati, secondo me non si è nemmeno accorta di esserci passata davanti
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Stamattina pago la bolletta della luce in un tabaccaio per evitare la coda all’Amet. Ma la coda la faccio lo stesso. Alle 9 ci sono già una decina di persone in coda, perlopiù pensionati che probabilmente hanno appena ritirato l’esigua pensione, quindi mesto mi metto in fila e tiro fuori il mio telefonino, «menomale che esistono i telefonini per passare il tempo durante le code – penso – chissà cosa facevamo prima, per passare il tempo». Ad un tratto una signora, che avrà avuto 65-70 anni, mi sorpassa con impeto, «quanta fretta di pagare» penso, e la folata che attraversa gli spazi tra gli astanti mi esorta a interrompere il gioco sul telefonino e a osservare quelli che sono in coda come me. Mi accorgo subito che non hanno tra le mani il bollettino, nemmeno la signora che ci ha scavalcati, bensì ricevute arancioni, giocano i numeri.

«Presto – sbraita concitata la signora – prima che escano i prossimi numeri!», è sudata, ha il sopraffiato, ha gli occhi invasati, secondo me non si è nemmeno accorta di esserci passata davanti. Il banconiere ci guarda con un’incontrastabile richiesta di indulgenza, ma senza ottenerla, perlomeno dalla maggior parte delle donne in coda – sì sono in gran parte donne ed hanno un’età compresa tre i 60 e i 70 anni – hanno anche loro la stessa fretta di giocare, prima che escano i numeri.

La donna, dopo aver stabilito un record nei 100 metri nel superarci, sborsa 3 banconote da 50 euro e paga la sua giocata. 150 euro! Mi chiedo che percentuale sia della sua pensione. Mi chiedo anche quale sia il suo sogno, cosa acquisterebbe con una vincita milionaria? Ma mi chiedo soprattutto come possa lo Stato approfittare della sua solitudine, dei suoi sogni. Dei suoi incubi.

Con una mano lo Stato eroga la pensione a queste signore, con l’altra la ruba con il gioco per poi, eventualmente, spendere quei soldi per curare la loro dipendenza. E i figli? Com’è possibile che non si rendano conto che la pensione si volatilizzi lo stesso giorno della riscossione?

Povere nonne. Proprio stamattina pensavo a quando Don Aldo ci costringeva a cominciare le lezioni alle 9:30 per ricevere le Sacre Ceneri. Nemmeno la Quaresima e le Ceneri pongono un freno alla loro smania, sarebbe stato meglio se, piuttosto che i numeri del lotto, contassero i grani del rosario tra le dita. Oltre a essere sole, sono senza Dio, proprio come me. Mia nonna, di questi tempi, mi mandava da Minguccio, il fornaio, a ritirare delle enormi teglie nere per infornarci i taralli fatti a mano. A breve avrebbe fatto il gileppo per le scarcelle.

Tra qualche giorno ricorre la giornata internazionale della donna, potremmo organizzare degli incontri con queste nonne, parlare di scarcelle, di taralli fatti a mano, di luoghi di incontro e condivisione. Potremmo parlare.

Pensieri confusi. Molta tristezza.

Mentre sono in coda noto che sui pacchetti di sigarette ci sono le immagini degli ammalati sofferenti, malati di tumore ai polmoni, di ictus, infarto e altre patologie legate al tabagismo. Ma si vendono, eccome se si vendono. Provo a cercare la Gazzetta del Mezzogiorno, non c’è, c’è Libero. Tocca a me, circa 150 euro di bolletta, più o meno la stessa cifra che ha speso la signora, che non ha vinto nulla e probabilmente le staccheranno la luce.

Questo non è un tabaccaio, è un girone di dannati.

Nella foto, Don Aldo Martucci durante la costruzione di San Giuseppe

Alveare 2017

1 Ernesto Che Guevara – 2 Al capezzale dei vecchi – 3 La visita medica – 4 Il sindaco è come il pesce – 5 L’incidente dell’ambulanza – 6 Le nonne che giocavano a tombola – 7 Vi racconto il mio primo appuntamento al buio con una donna – 8 Barresi-Bottaro: che brutta storia – 9 Lei è un medico? Una donna? – 10 Quello strano fascista di Pinuccio Tarantini – 11 Rossella è andata via da Trani – 12 Disabili vs. normodotati. Volete sapere chi ha vinto? – 13 Ciao Ivan, compagno di liceo – 14 Lettera di Gesù Bambino – 15 Non sparate a Capodanno

Alveare 2018

1 Il problema etico di Giuseppe Tarantini – 2 Il Pronto Soccorso – 3 Il corte di Acca Larentia – 4 La razza del mio cane – 5 Alfredo Albanese – 6 Quale giorno della memoria? – 7 Sai già a chi votare? – 8 Caro Michele – 9 Sanremo senza Facebook – 10 Una campagna elettorale monotona – 11 Cara, brumosa, desolata periferia – 12 La favola di Sfortunina – 13 Gli occhi di Marilena – 14 Il furto al centro trasfusionale – 15 Attaccatevi al tram – 16 Nicola, novantasei anni. Colto da malore – 17 La stiratrice Isoardi – 18 Violenza contro anziani e lavoro sottopagato delle badanti – 19 Così festeggiate la Liberazione? – 20 Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono – 21 Don Dino, il sacerdote di quartiere – 22 L’arrivo di Emiliano – 23 Un vaccino per la solidarietà – 24 L’uomo nudo con le mani in tasca – 25 Doppio senso di marcia sul lungomare – 26 Ma siamo uomini o caporali? – 27 Cronaca di una serata di anormalità – 28 Il passaggio a livello è chiuso – 29 Gli zingari mettono sempre d’accordo tutti – 30 Papà, e se ti infilza? – 31 Il razzismo ve lo spiego con la mitologia – 32 Tra qualche giorno nei porti approderanno i Santi – 33 La pistola ad aria compressa – 34 Il razzismo è vita e i preti tutti pedofili 35 – Il pomodoro e il sangue – 36 Non essere stupido – 37 Le polpette avvelenate di ignoranza – 38 Finalmente potrò andare a messa la domenica – 39 Ho commesso atti impuri – 40 Cara Cecilia di Lernia – 41 Aggredito il 118 – 42 L’ignoranza allontana, l’arte avvicina – 43 Chi sono io per giudicare? – 44 Il sindaco di Riace, la sindaca di Lodi e la sorella di Cucchi – 45 I soccorritori della Misericordia di Andria – 46 Ascoltiamo i bambini – 46 Nicola Landriscina, i suoi primi 40 anni – 47 A proposito di Silvia Romano che se l’è cercata – 48 Il carabiniere, Felice Di Lernia, Amedeo Bottaro e Stefano Cucchi – 49 Ehy tipa, vieni in camera con me! Portati un’amica – 50 La medicina narrativa di Maurizio Turturro e Guevara – 51 Ho finito il presepe

Alveare 2019

1 Sono felice anch’io – 2 Cesare Battisti – 3 Mi dispiace per il magistrato arrestato – 4 Francesco non era morto – 5 Il Giorno della Memoria. E gli altri morti? I morti vostri 6 Scendi il cane? Bazzecole, a noi non c’interessa dell’Accademia della Crusca 7 Nunzio aveva scritto un libro – 8 Il filosofo Simeone

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mercoledì 6 Marzo 2019

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