Cultura

#iolavoroconlamusica. L’appello in tutta Italia per scrollare il governo. Trani cosa ne pensa?

La Redazione
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Io lavoro con la musica - Trani
Un video-collage con alcuni contributi di professionisti del mondo della musica tranesi
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“Chiediamo alla politica di adoperarsi al più presto per dare dignità a tutti coloro i quali lavorano per il bene della musica”, è questo il leitmotiv che accompagna i post dei cantanti di tutta Italia in queste ore sui social. Un appello per chiedere che il Parlamento prenda in esame gli emendamenti riguardanti la musica nel Dl Rilancio. Dopo i mesi di lockdown e privazioni è ora di ripartire ma il mondo della cultura e dello spettacolo sono stati i settori più penalizzati nella programmazione della ripresa.

La musica fa cultura, educa, regala emozioni, intrattiene e produce economia. In Italia il comparto cultura produce il 16% del Pil. Ma i professionisti della musica non sono riconosciuti come tali. Abbiamo intercettato alcuni artisti, musicisti, cantanti, performer, dj tranesi. Qualcuno ha accettato di darci un contributo, tra questi Mimmo Campanale, batterista di lungo corso con esperienze che dagli anni ’80 ad oggi lo hanno condotto al fianco di artisti Jazz di caratura internazionale, Mr. Penti, Marco Porcelli, chitarrista de I Paipers, una “performing cover band” dedicata alla musica italiana degli anni ’60, Ceralacca, Nico Landriscina, cantautore tranese oggi impegnato con più format presso alcuni bistrot che offrono ai propri clienti vere e proprie cene-spettacolo e Antonio Bucci, pianista, cantautore e professionista affermato da anni nel settore eventi.

A loro abbiamo chiesto se la musica si possa considerare un lavoro o sia solo una passione e da quanto ascolterete, la risposta sarà unanime: la musica nasce per passione ma cammina sulle gambe del sacrificio, dello studio, del lavoratore. Per i chilometri affrontati, gli investimenti in termini di tempo e di denaro per la strumentazione, la sicurezza nei luoghi in cui si esibiscono, quali garanzie o diritti hanno i professionisti della musica? “La figura del musicista non esiste, forse grazie a questa pandemia nascerà un sindacato, molto probabilmente avremo un sindacato che ci proteggerà. Finalmente”, dice Mimmo Campanale.

Mr. Penti, in stile Paipers, ci spiega che non può essere solo passione e lancia le sue idee che potrebbero aiutare la musica a ripartire: “Penso che la politica possa fare qualcosa, tra sgravi fiscali o concessioni agevolate di suolo pubblico per permettere ai musicisti di fare concerti”. E ancora, Antonio Bucci, parla dell’albo dei musicisti. Sono solo alcuni spunti che abbiamo raccolto, abbiamo cercato di dare voce anche se per qualche secondo a professionisti che solitamente ci regalano emozioni o semplicemente del tempo spensierato ma raramente ci soffermiamo a pensare a quello che c’è dietro il loro percorso, la preparazione, il tempo e la dedizione necessaria per affrontare un palco o mettersi al centro di una sala ricevimento o di una via pubblica con chitarra e voce. Non è solo passione, la musica è lavoro e come tale va riconosciuto.

sabato 20 Giugno 2020

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