L’attività allo stato attuale è chiusa ma data l’imminente apertura operai e gestori si sono ritrovati a fare la conta dei danni alla struttura del Salto dell’Acciuga. «Hanno incendiato una fioriera tra il Salto dell’Acciuga e il Versante, tentato di incendiare una parte della struttura di legno nella sala del ristorante, ma il problema non è questo perché per questo procederemo con la denuncia dato che la zona è videosorvegliata, quello che ci preme è porre un dialogo sul tema dell’inciviltà», le parole sono lucide e al tempo stesso amare quelle pronunciate da parte dei gestori dei locali estivi della penisola di Colonna.
«Non è accettabile una deriva al ribasso da parte di tutti, ciò che abbiamo trovato in queste ore è frutto di una ragazzata, una goliardata ma non può chiudersi così, noi vorremmo ragionare con la città: è possibile che non si capisca che usufruire gratuitamente di un tratto di costa valorizzato da un privato non ci dà la libertà di danneggiarlo o sporcarlo? Nelle botti abbiamo trovato i rifiuti di cene o pranzi d’asporto, a poche decine di metri sul piazzale del Monastero ci sono i cestini. Cosa costa fare qualche metro per gettare tutto negli appositi cestini?». Oltre ai danni alle suppellettili gli operai hanno ritrovato anche residui di feci umane in uno spazio del locale.
Trani d’amare o da maltrattare? La scelta è personale e le conseguenze che ne derivano le subiamo tutti. A chi è affidato il compito di far riflettere gli autori di questo atto incendiario? Alle famiglie? Alla scuola? Alle associazioni? «Sicuramente c’è una parte di città indifferente, abituata all’inciviltà, al non rispetto delle regole della convivenza, ma noi ci rivolgiamo allo zoccolo duro di questa comunità: è possibile che non vogliate coccolare Trani e le sue bellezze?».
Inciviltà? Normalità per Trani. Ma disseminare di telecamere con una bella sala operativa in Comune h24 no? Ah, vuol dire lavorare ed essere efficienti. Scusate non fa per i Tranesi. Dar fuoco alle fioriere invece sì, questo va bene!