L'approfondimento

Salute mentale, le parole per raccontarla

Saverio Costantino e Marilù Liso
Saverio Costantino e Marilù Liso
Salute mentale - unsplash
Salute mentale - unsplash
Tra miti, illusioni e venditori di fumo. L'approfondimento dello psicologo e psicoterapeuta Saverio Costantino e del medico psichiatra, Marilù Liso
scrivi un commento 172

Si parla di Salute Mentale, ma spesso la salute mentale non si pratica. La giornata della salute mentale, a nostro avviso, dovrebbe essere vissuta ogni giorno dell’anno.

Spesso di Salute Psicofisica se ne parla attraverso uno slogan o, ancora più spesso, a parlarne sono gli esperti, proprio come stiamo facendo noi adesso. Ma gli esperti hanno buone pratiche?

Le cure messe in atto sono interventi validi? Si fa prevenzione?

Fare prevenzione, è vero, spetta ad un servizio, ma anche ai soggetti di prossimalita’ come genitori, docenti, noi psicologi e psicoterapeuti.

“Prevenire è sempre meglio di curare”, per citare uno slogan famoso. Sempre più adolescenti, come narrano le statistiche, ma anche la nostra diretta osservazione, sono ormai i maggiori bisognosi di supporto, di accoglienza e di guida. Sono spaventati, non riconoscono adeguatamente il loro corpo, vivono in ambienti familiari confusi e confusionari.

Un adolescente che fa disinvoltamente uso di droga, magari leggera, come si osa dire adesso, quasi fosse un’acqua termale, sta reiterando un comportamento che lo espone a gravi conseguenze e che dovrebbe far nascere numerose domande in noi adulti. Cosa o chi cerca questo adolescente in quella droga?

L’uso di sostanze purtroppo predispone anche alla slatentizzazzione di un disagio psichico. Non bastano i luminari del sapere per condizionare il “saper fare”. Occuparsi della salute mentale non può essere  un palcoscenico con attori che parlano di pazzi. Si tratta di un fine lavoro di tessitura tra la gente “normale” per evitare che intoppi in comportamenti di tipo deviante o disfunzionale.

Siamo circondati da persone sempre più arrabbiate, scontente, alla ricerca di colpevoli, ma in realtà gli unici colpevoli li portano proprio dentro di loro. E noi operatori della salute mentale abbiamo comportamenti adeguati? I pazienti cosa penserebbero di noi se avessero accesso alle nostre vite quasi perfette?

“Sentirsi dentro” è una bella frase, è vero, ma è una frase che abbraccia la consapevolezza di voler aprire una porta per far entrare l’altro o di voler andare a bussare ad una porta che non si aprirà mai spontaneamente. La delega agli esperti è una cattiva abitudine per disimpegnarsi, per liberarsi da ogni responsabilità.

Il lavoro vero, quando si parla di salute mentale, richiede una sinergia tra saperi capaci di operare  con umiltà, pazienza e dedizione anche quando, come è capitato davvero a noi, arriva un paziente che ti guarda e ti dice” dottore ti voglio parlare, ma non so cosa dirti”.

domenica 15 Ottobre 2023

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti