In partnership con Ad Maiora

Geriatria, un approccio multidisciplinare per le patologie dell’anziano

La Redazione
Domenico Gambatesa
Intervista a Domenico Gambatesa, specialista in geriatria e gerontologia, curatore delle opere "Patologie vascolari nell'anziano: fisiopatologia, diagnosi e terapia" e "Invecchiamento muscolo scheletrico dell'anziano" edite da Ad Maiora
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L’Italia, secondo recenti dati dell’Eurostat, è la nazione con la popolazione più vecchia d’Europa, con il 22,8% di over 65, pari a 14 milioni, di cui ben 4 milioni (pari al 6,5% totale) sono over 80. Ancora più rilevante è la prevalenza della sindrome da fragilità nell’anziano che, in accordo ai dati dell’ISS, raggiunge il 9% nella classe di età tra 64 e 75 anni, per balzare al 34% nei soggetti di età superiore ad 85 anni. Al centro delle cronache l’assistenza medica dell’anziano, finalizzata a promuovere la salute attraverso la prevenzione e la cura delle malattie e delle disabilità correlate all’invecchiamento, per ritardare il declino funzionale e mentale e preservare il più possibile l’indipendenza e la qualità della vita dell’anziano. Abbiamo approfondito l’argomento con il dott. Domenico Gambatesa, specialista in geriatria e gerontologia, curatore delle opere “Patologie vascolari nell’anziano: fisiopatologia, diagnosi e terapia” e “Invecchiamento muscolo scheletrico dell’anziano” edite dalla casa editrice di Trani Ad Maiora.

Dottor Gambatesa quali sono le malattie cardiovascolari più frequenti nella persona anziana e quali i collegamenti con il processo di invecchiamento?

La malattia cardiovascolare più frequente in corso di invecchiamento è l’aterosclerosi, processo ad evoluzione cronica, a patogenesi infiammatoria-degenerativa della parete arteriosa, innescata da un deposito anomalo sub-endoteliale di colesterolo LDL (colesterolo cattivo) e continuato con una reazione infiammatoria – ossidativa che con il tempo restringe il lume (calibro) dell’arteria sino alla sua completa occlusione e/o indebolisce la parete arteriosa sino a farla dilatare (aneurisma) riducendo marcatamente la elasticità della parete arteriosa. L’aterosclerosi è un processo polidistrettuale che può interessare la circolazione del cuore, la circolazione encefalica e la circolazione arteriosa degli arti inferiori e superiori. L’invecchiamento la favorisce indebolendo le risposte di difesa messe in atto dall’arteria e tendenti, queste ultime, a limitarne i danni. L’aterosclerosi è favorita principalmente nella sua evoluzione dall’età, dalla ipertensione arteriosa non controllata, dal diabete mellito sia giovanile che dell’adulto, dalla sindrome metabolica, dalla insufficienza renale cronica, dal tabagismo, dal sovrappeso-obesità, dalla ipercolesterolemia, dalla sedentarietà, da stili di vita ed alimentari scorretti e situazioni di stress psico affettivo e sociale cronici. Attualmente a questi classici fattori di rischio si sono aggiunti altri, tra cui l’aumento plasmatico della omocisteina, la presenza di stress ossidativo della parete arteriosa, la carenza nel diario alimentare giornaliero di acidi grassi polinsaturi della serie omega-3

È autore dell’opera “Patologie vascolari nell’anziano: fisiopatologia, diagnosi e terapia”. Quale la maggiore novità dell’opera?

L’angiologia è la branca della medicina che tratta i quadri patologici interessanti le arterie, il micro-circolo, le vene ed i  vasi linfatici. Unificare in un solo testo le più frequenti patologie angiologiche che interessano il paziente anziano, partendo da concetti di fisiopatologia sino alla diagnosi e terapia, è sicuramente il pregio e l’esclusività del mio testo. Nel paziente anziano le patologie angiologiche hanno il maggior riscontro e questo dato, consentirà al lettore di acquisire una visione unitaria ed aggiornata dell’angiologia geriatrica, senza ricorrere a testi diversi che trattano separatamente ed esclusivamente singoli settori della complessa patologia circolatoria. Hanno collaborato al testo ben 30 colleghi con grande esperienza  nell’argomento da loro trattato.

Nell’opera c’è anche un focus sulla cardiologia, in particolare sulla cardiopatia ischemica cronica. Quali sono le maggiori cause di questa patologia?

La cardiopatia ischemica cronica è la localizzazione dell’aterosclerosi a livello delle 3 arterie coronariche la cui funzione è quella di apportare sangue arterioso e dunque ossigeno al miocardio, ossia la parte contrattile del cuore. Per questo ho dedicato all’argomento un capitolo nel mio testo, in quanto espressione locale (cardiaca) di un processo sistemico vascolare come l’aterosclerosi. Ciò significa che la cardiopatia ischemica cronica presenta gli stessi fattori di rischio già menzionati per la malattia aterosclerotica. La cardiopatia ischemica cronica può evolvere in un ipo afflusso di sangue arterioso nel territorio miocardico irrorato dalla coronaria malata, con sintomi che si manifestano prevalentemente sotto sforzo or acutamente con la chiusura totale dell’arteria già precedentemente stenotica e la formazione di un infarto del miocardio, ossia la perdita per necrosi di una parte del miocardio contrattile. Non solo la contrazione miocardica viene danneggiata nella cardiopatia ischemica cronica, ma anche la capacità di mantenere un ritmo cardiaco regolare, con possibili complicanze aritmiche improvvise, a prognosi a volte infausta.

Seconda opera, sempre edita da Ad Maiora, è “Invecchiamento muscolo scheletrico dell’anziano”. Invecchiando si affronta un inevitabile processo di indebolimento fisico. Si indeboliscono le ossa e si riduce anche la massa muscolare. Quali i meccanismi che causano queste condizioni tipiche della terza età e quali siano le strategie per rallentarne l’insorgenza?

Sono anni che mi interesso di invecchiamento muscolare detto sarcopenia e che cerco di trasmettere ai colleghi. La sarcopenia è un classico esempio di alterazione della composizione corporea legata all’età, spesso trascurata anche quando molto evidente. Si associa frequentemente alla osteopenia-osteoporosi e se non trattata efficacemente conduce alla fragilità, condizione di estrema labilità metabolico-funzionale che ha colpito così duramente la popolazione geriatrica italiana durante la prima parte della pandemia da covid. Solo allora ci si è resi conto che in Italia, secondo paese più longevo al mondo dopo il Giappone, si invecchia di più ma in maniera accelerata carica di morbilità e disabilità. La sarcopenia si manifesta con 3 sintomi cardinali: diminuzione di forza, potenza e performance muscolare, ed è dovuta alla perdita di massa muscolare, specie in corso di invecchiamento accelerato. Se la si conosce la si può trattare efficacemente, già dalla manifestazione del 1^ sintomo, ossia la mancanza di forza, senso di stanchezza cronica e tendenza alla ipo mobilità, spesso lamentato dai nostri anziani, ma inascoltato. I meccanismi fisiopatologici implicati nella sua patogenesi sono molti e riguardano prevalentemente la bio-energetica e lo stato ossidoriduttivo della cellula muscolare, la diminuita produzione di ormoni a funzione anabolica come il testosterone e l’ormone della crescita, la insulino-resistenza della cellula muscolare, tutti  fenomeni bio molecolari e metabolici tipici di un invecchiamento patologico. La sarcopenia è anche favorita dalla ridotta assunzione ai pasti di proteine ad alto valore biologico, ossia quelle ad alta concentrazione di aminoacidi essenziali, della maggioranza degli anziani ed alla nota riduzione della loro  motricità, che  si traduce in una ipo mobilità costante. La terapia della sarcopenia non necessità di farmaci, ma di un aumento dell’introito proteico ai pasti e con l’ausilio di miscele di aminoacidi essenziali, l’indispensabile vitamina D con programmi di esercizio fisico con piccoli pesi per potenziare la contrazione muscolare, la quale previene e migliora la sarcomepia e tutta la evoluzione positivo dell’invecchiamento. Nel mio  testo  mi sono avvalso della collaborazione della prof.ssa Carpagnano della sua equipe dell’Università degli Studi di Bari che ha trattato il capitolo dedicato alla sarcopenia della muscolatura toracica il dott Gambatesa Ruggiero medico odontoiatra che ha trattato la sarcopenia dei muscoli masticatori ed il dott Salvatore Vena che ha esaminato il trattamento fisioterapico della sarcopenia.

Il suo rapporto con la casa editrice Ad Maiora.

Grande disponibilità e gentilezza da parte del dott Giuseppe Pierro, dell’avv. Triestina Bruno e della dott. Giovanna Damore. Spero che il nostro rapporto scientifico continui con nuovi testi futuri inerenti la gerontologia-geriatria. Con la pubblicazione dei mie tre testi la Ad Maiora si colloca attualmente ai primi posti delle case editrici con una specifica linea editoriale medico-geriatrica. Spero che la direzione della Ad Maiora si impegni a divulgare con  convegni e dibattiti pubblici aperti alla classa medica e alla cittadinanza per promuovere un invecchiamento in salute e di successo.

mercoledì 16 Novembre 2022

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