“Avevo voglia di andare a trovare mia sorella, ero consapevole della presenza del gradino presente all’esterno della cappella ma quando sono arrivato lì ho provato rabbia nel rendermi conto che per vedere la tomba di mia sorella c’era un gradino di soli 10 centimetri ad impedirmelo”. La segnalazione di Donato Grande, tranese affetto da atrofia muscolare spinale di tipo 2, una malattia neurodegenerativa, noto per le sue battaglie contro le barriere architettoniche e per la promozione del Powechair Football – ricordiamo anche una ospitata in prima serata durante Sanremo 2021 – ha colpito tutti.
Le barriere architettoniche sono questo: 10 centimetri bastano a ledere la dignità di una persona. Donato, se non fosse arrivato un suo amico, non avrebbe potuto far “visita” a sua sorella: “È possibile tutto questo nel 2022? Anche io ho diritto di salutare mia sorella. Per arrivare alle tombe so che ci sono delle scale, anche quelle sono un ostacolo per me ma affacciandomi alla ringhiera nell’ingresso della capella riesco comunque a salutarla”.
Donato ha pubblicato questo post sulla sua pagina nel pomeriggio del primo novembre, una delle due giornate (1-2 novembre) in cui il Cimitero accoglie l’affluenza maggiore. La sua è una vicenda “privata” ma denuncia una situazione che deve essere affrontata: le barriere architettoniche sono un problema ovunque, ancor più nei luoghi in cui a tutti dovrebbe essere garantita la possibilità di vivere esperienze in maniera dignitosa e nelle stesse condizioni.