Cultura

Michele di Toma: “Viaggiare è come vivere due volte”

Ottavia Digiaro
Michelino di Toma
"E' cambiata la tipologia di viaggio, forse prima si viaggiava di più per curiosità. Ora conviviamo con la concorrenza dei viaggi in aereo che ha cambiato molto il nostro lavoro"
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Lansettimana di Ferragosto è la “settimana turistica” perneccellenza, è la settimana in cui si registrano più arrivi enpartenze. Fino a qualche anno fa i gruppi sceglievano di spostarsi enviaggiare in pullman per godersi un viaggio lento e ammirare lenbellezze del paese. n

Ogginil nostro lavoro si è ridotto tanto. La gente non vuole fare viagginlunghi, preferisce spostarsi in aereo”.nSono le parole di Michele di Toma, per gli amici Michelino,nproprietario dell’azienda di pullman di Toma. “E’ncambiata la tipologia di viaggio, forse prima si viaggiava di piùnper curiosità. Ora conviviamo con la concorrenza dei viaggi in aereonche ha cambiato molto il nostro lavoro”

IncontriamonMichelino mentre è in pullman e accompagna un gruppo scout pronto anvivere la propria esperienza. “Hontantissimi ricordi legati ai viaggi con gli scoutn– racconta – Inntrent’anni, ho vissuto svariati viaggi con loro, ho raccolto i lorontimori durante la partenza e le loro gioie e soddisfazioni nelnviaggio di ritorno. Gli scout sono stati per me sempre un grandenesempio, il loro vivere di essenzialità e di sacrifici, il loronsapersi adattare ad ogni situazione sono stati per me sempre unngrande insegnamento. E poi sono nate grande amicizie, che mi hannonpermesso di vedere quei ragazzini con i pantaloncini corti crescere enrealizzarsi professionalmente.” Enproprio durante un viaggio a Lago Laceno fu nominato scout onorario.

Michelino,nfiglio di autista, comincia la sua attività dal 1962 e dopo diecinanni costituisce la sua azienda. Lascia il posto guida nel 2006, manappena può sale sul pullman al fianco dei suoi autisti, viaggiare sunstrada per lui è vita. “Mionpadre era autista, ma non aveva mai fatto viaggi all’estero. Nel 1956ndecise di comprare un pulmino da 22 posti per accompagnare i bambinina scuola che poi trasformò in pullman per gite”.

Sono quasin4.000.000 i chilometri macinati in 44 anni di servizio, circa 80milanl’anno e la maggior parte dei percorsi sono impressi nella sua mente.nMentre chiacchiera con noi, sempre attento a guardare la stradannonostante non fosse lui l’autista, scartabella l’Atlante per cercarenuna strada sulla cartina. “Ierinviaggiare era un’avventura. Dovevi consultare le carte per esplorarenposti sconosciuti. Oggi è tutto diverso. La tecnologia è venuta innsupporto anche a noi. Con un navigatore oggi è tutto più semplice”nMa il fascino della mappa non l’ha abbandonato.

Ogninviaggio era sempre diverso. Il viaggio più lungo è stato di 22ngiorni, abbiamo attraverso Francia, Spagna e Portogallo. Il piùnbello, invece, è stato a Parigi, negli anni Ottanta. A Parigi nonnti senti mai solo, c’è sempre qualcuno. In vent’anni sono stato anParigi circa 4-5 volte l’anno”

E proprio anParigi è legato uno dei suoi ricordi più belli “Eronin viaggio con un gruppo a Parigi e decisi di portarmi mio padre, chennon vi era mai stato. Durante una delle serate, dico a mio padre chenc’è una persona che ha tanta voglia di incontrarlo e salutarlo. Mionpadre era incredulo. Era impossibile che qualcuno lo conoscessenproprio a Parigi. Ma incuriosito mi accompagna e in un ristorantenincontriamo mio figlio, che aveva accompagnato un altro gruppo semprena Parigi (il nonno non lo sapeva, nda). Appena si vedono sinabbracciano e i due gruppi si alzano in piedi e cominciano adnapplaudire. E’ stato un momento toccante “uno dei momenti piùnbelli della mia vita” come l’ha definito mio padre. Tre generazioninche si incontrano e portano avanti la stessa tradizione”.

Perchèncome direbbe Michelino viaggiare è come vivere due volte.

lunedì 19 Agosto 2019

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