Attualità

La prima sfilata inclusiva. Sugli errori e le scuse post comunicati

Donato De Ceglie
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Il Giullare 2013 - iN SiNtEsi!
Purtroppo spesso ci si limita ad una correzione globale dei comunicati stampa. Un errore che induce nella pubblicazione a capo chino di testi ridondanti, traboccanti di superlativi
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In tanti ieri ci hanno fatto notare quanto fosse errato il pezzo da noi pubblicato in merito ad una sfilata che si terrà domenica a Trani. Al suo interno una notizia imprecisa: “Dopo New York, Tokyo, Parigi, Milano e Roma, arriva in Puglia, a Trani, la prima sfilata che abbatte tutte le barriere fisiche e mentali”.

Non c’è scusante – né la fretta né il centinaio di mail da selezionare ogni giorno – per l’errore commesso in fase di vaglio del comunicato, ed è colpa nostra aver dimenticato l’evento che può fregiarsi del titolo di “prima sfilata” in questo senso: l’evento Modelle per un giorno svoltosi a fianco della Cattedrale di Trani il 19 luglio 2013. Un evento per il quale furono eseguite due selezioni, vennero messi a disposizione oltre 500 biglietti gratuiti per i posti a sedere. Una manifestazione che ottenne un grande consenso da parte del pubblico. Più corretto sarebbe stato indicare la sfilata che si terrà domenica la “prima edizione” di questa precisa manifestazione.

Così come siamo convinti che gli organizzatori della sfilata del 2013 e gli organizzatori della sfilata di domenica non stiano oggi a preoccuparsi di voler mantenere il “titolo” (?) per primeggiare, in egual misura siamo convinti che l’ufficio stampa abbia redatto il testo in assoluta buonafede non avendo magari memoria storica di quanto organizzato nel 2013.

Il problema è nostro. Purtroppo spesso ci si limita ad una correzione globale dei comunicati stampa. Un errore che induce nella pubblicazione a capo chino di testi ridondanti, traboccanti di superlativi e talvolta così esaltanti da non rispecchiare affatto il reale svolgimento della manifestazione per la quale sono stati scritti da chi deve dar conto solo alle esigenze del committente e non ha di certo “dovere di verità” nei confronti del lettore. Per questo motivo vi chiediamo scusa, nella speranza che voi possiate continuare a fidarvi del nostro lavoro.

giovedì 13 Settembre 2018

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