1918 – 2018. Per celebrare i cento anni dalla fine della Grande Guerra, la Fondazione Seca nel Polo museale di Trani non solo ospita una esposizione di divise, manifesti, cartoline e cimeli dell’epoca, ma ne diventa parte integrante.
In mostra, infatti, fino al prossimo 8 luglio, spicca la Piccola Parigina, la Virotyp francese datata 1914. Fu una delle macchine per scrivere più strane della storia.
Progettata da Viry, ingegnere d’oltralpe, poteva essere utilizzata non solo in trincea, per la sua dimensione – la Virotyp, infatti è molto piccola e maneggevole – ma anche dalla cavalleria, come macchina per scrivere da polso. La sua custodia ingloba un cinturino in cuoio che fungeva da sostegno per il quadrante o da chiusura nel momento in cui la stessa veniva riposta.
Normalmente esposta nella ricca e tecnologicamente rivoluzionaria sezione B del Museo della storia della scrittura meccanica, (costantemente aperto al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 9.30 alle 19 – ultimo ingresso ore 18) è stato impossibile non esporla nel cuore della Corte di palazzo Lodispoto, dando la possibilità ai più di poter osservare ed ammirare un capolavoro tecnologico d’altri tempi.
Ma, come detto, oltre alla Piccola Parigina, molti ed importanti sono i cimeli risalenti al primo ‘900 ed alla prima Guerra mondiale.
Dalla bandiera Sabaudia datata 1909, agli strumenti tagliareticolati del 1916. Ed ancora sciabole della Polizia di Stato mod. 1890, fino alla ricca collezione di cartoline.
Insieme alle divise appartenenti ai corpi dell’Esercito, della Marina, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato ed Aeronautica, spicca quella proveniente da Roma, del maggiore Francesco baracca, asso dell’aviazione italiana nella grande guerra, medaglia d’oro al valore militare.