Cronaca

Inchiesta Deutsche Bank, la Procura di Trani chiude le indagini

La Redazione
Sede della Deutsche Bank
Coinvolto il management tedesco per la vendita di Btp nel 2011
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Un altro processo potrebbe, presto, aprirsi a Trani contro i big delle banche. La Procura di Trani ha, infatti, chiuso le indagini e notificato i relativi avvisi a Deutsche Bank di Francoforte sul Meno e a cinque ex manager. Oggetto delle indagini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Bari, coordinato dal pm Michele Ruggiero, sono le operazioni effettuate da Db sui titoli di Stato italiani tra gennaio e giugno 2011 per un valore complessivo di 7 miliardi di euro. Per accertare quanto ipotizzato, nel maggio 2016, i finanzieri insieme al magistrato della Procura tranese – che presto si trasferirà a Bari – effettuarono anche dei sequestri di mail e atti e ascoltarono testimoni nella sede milanese di Db Italia, rimasta del tutto estranea alle indagini.

Nelle scorse settimane sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini all’ex management dell’istituto di credito tedesco: Josef Ackermann, ex presidente di Deutsche Bank; a Anshuman Jain e Jurgen Fitschen, ex co-amministratori delegati; Hugo Banziger, ex capo dell’ufficio rischi, e a Stefan Krause, ex direttore finanziario ed ex membro del board di Db. Per loro – passati i termini previsti per presentare memorie difensive o chiedere l’interrogatorio – la Procura potrà richiedere il processo. Il reato di manipolazione di mercato è lo stesso contestato ad analisti e manager di S&P e Fitch per il declassamento del rating dell’Italia operato tra 2011 e 2012. Gli stessi sono stati tutti assolti al termine del processo celebratosi davanti al Tribunale di Trani già nel marzo scorso. E, nelle prossime settimane, saranno depositate le motivazioni.

Nel caso di Db l’accusa riguarda la vendita massiccia di titoli di Stato italiani avvenuta nel primi mesi del 2011, ovvero il periodo di massima crisi per il debito sovrano dell’Italia che fece da anticamera alla caduta (avvenuta a novembre) del governo Berlusconi e all’avvento di quello tecnico del professor Monti. Db decise di ridurre drasticamente l’esposizione sui bond italiani, proprio quando il differenziale di rendimento tra Btp e Bund (il cosiddetto ‘spread’) era alle stelle. Per i mercati fu una vera tempesta e si temette che l’Italia andasse incontro allo stesso destino della Grecia. Alla mossa tedesca dedicarono ampio spazio i maggiori giornali finanziari europei.

martedì 19 Settembre 2017

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