Munito di maschera dalle sembianze canine che censura completamente il suo volto, un ragazzo ha pubblicato su Tik Tok un video dove raccoglie una serie di irruzioni alle spalle di passanti registrate con il cellulare retto in mano in modalità selfie con l’intento di farle spaventare mentre sono a spasso per Trani. Con la vittima dello scherzo distratta, il tiktoker foggiano MatteoDelCampo compare all’improvviso e con un abbaio simulato crea una reazione che si ripeterà per ogni ripresa: la vittima dello scherzo, se così possiamo definirlo, salta all’aria allarmata per poi prendere coscienza che si tratti di una goliardata. Una consapevolezza, questa, che nelle prime riprese però non sembra essere immediata in quanto le persone coinvolte sono visibilmente soggetti fragili che fanno fatica a comprendere la situazione. Nel corso del video, poi, vengono presi di mira anche soggetti anziani o ragazzini, tra cui c’è anche chi fugge preoccupato: in chiusura di video, dopo l’abbaio, il tiktoker si spoglia della maschera e con un sorriso svela trattarsi di “uno scherzo”.
Cattivo gusto o sano divertimento? L’opinione sul tema è divisa, mentre il video diventa virale e continua a circolare sui social. Pronta la replica del vicesindaco Ferrante, promotore del progetto Trani Autism Friendly: “Sta circolando un video che racconta un livello di empatia rasente il livello zero. Uno scherzo innocente è certamente divertente. Farlo con persone in condizioni di disabilità è sconcertante, oltre che degradante. Invitiamo il ragazzo che ha deciso di riprendersi, pubblicare, e quindi firmarsi, a partecipare ad una delle iniziative realizzate dalle tante associazioni presenti in città, per affinare la sensibilità e soprattutto permettere la conoscenza di realtà sconosciute. Il referente istituzionale del Taf invita ad un approccio più consapevole a quelli che sembrano scherzi innocenti per tutti, ma rappresentano una causa di forte stress per alcuni soggetti, e conclude: “Apprendere apre sempre il cuore e la mente, e regala quel pizzico di intelligenza emotiva evidentemente ancora poco sviluppata”.