È parte integrante della dieta mediterranea, nonché della nostra preziosa cultura enogastronomica, in diverse iterazioni tutte da leccarsi i baffi. Stiamo parlando della pasta, un alimento che, per quanto discusso, essendo un’elevatissima fonte di carboidrati, non può mancare sulla tavola degli italiani. Il nostro background culinario, del resto, è composto per un’ampia parte da pietanze a base di pasta e condimenti dei più variegati.
Dal pesto di basilico ai pomodorini ciliegino, fino ad arrivare alle più elaborate bolognese e amatriciana e alle amatissime carbonara e cacio e pepe. Insomma, il mondo della pasta, in Italia, è più variegato che mai e, questo, rende ognuno di noi molto abituato al suo consumo. Sebbene un utilizzo spasmodico di questi alimenti all’interno della propria routine possa rivelarsi deleterio, un buon piatto di pasta non può mancare durante la settimana.
Anche quando si è a dieta, del resto, essa viene inclusa. Ovviamente, questo non vuol dire che non ci siano dei modi per renderne il consumo più consapevole. L’oggetto del nostro approfondimento odierno, infatti, è la pasta artigianale che, scopriremo, essere molto diversa da quella prodotta nelle filiere industriali. In Italia, esistono brand differenti che producono pasta artigianale di elevata qualità. Il consiglio è quello di scegliere i prodotti migliori, disponibili sia in store fisici che in rete. È possibile acquistare la pasta di Benedetto Cavalieri online su Sapori dei Sassi.
Perché scegliere la pasta artigianale?
Preferire un prodotto proveniente da una filiera artigianale e, quindi, da una nicchia di mercato, significa riscontrare tutta una serie di vantaggi in termini nutrizionali. La differenza principale tra la pasta industriale e quella proposta da brand artigianali risiede proprio nella scelta delle materie prime e, di conseguenza, nell’utilizzo di grani diversi e tecniche di produzione altrettanto differenti.
Di solito, i pastifici artigianali presentano dimensioni minori rispetto agli stabilimenti industriali. Questo vuol dire anche che i processi di produzione non avvengono con macchine computerizzate, ma attraverso strumenti adoperati da personale esperto in maniera diretta.
Una delle fasi che non vengono approfondite a dovere, costituendo una falla nella produzione della pasta artigianale è quella dell’essiccazione del prodotto. Il processo in oggetto, accelerato nelle fabbriche, fa sì che la materia prima perda la sua qualità e genuinità, a fronte di una riduzione molto notevole dei tempi di produzione.
I benefici della pasta artigianale
Come già precedentemente accennato, non è solo il metodo di produzione a variare quando si osservano la pasta artigianale e quella industriale. In questo frangente, infatti, a cambiare sono anche le materie prime e, dunque, la qualità dei grani utilizzati. Il grano viene normalmente coltivato in maniera diretta dal produttore. Questo significa che nelle filiere artigianali anche la qualità dell’acqua e delle tecniche di produzione è maggiore e più genuina, dando un valore aggiunto in termini nutrizionali e di gusto alle produzioni più piccole
Alla luce di quanto enunciato finora è comprensibile il motivo per il quale la pasta artigianale vada preferita a quella industriale, essendo disponibile anche in un ampio ventaglio di tipologie. Si va dalla pasta integrale alle varie versioni con le semole, con un maggior numero di nutrienti.
Oltre a questo, uno dei pregi più grandi della pasta artigianale è quello ricevuto nella trafilatura in bronzo che, pur richiedendo tempi più lunghi per la produzione, permette di avere un prodotto finale ruvido, gustoso e in grado di raccogliere il condimento nel modo migliore. Viste le innumerevoli possibilità del settore di riferimento, è chiaro che la pasta artigianale vada preferita a quella industriale, soprattutto nell’ambito di una dieta, vista la sua genuinità maggiore.