La nota

Movimento “La Scuola per la Scuola”: «Basta col docente “tuttologo”»

Lucia Maria Mattia Olivieri
Lucia Maria Mattia Olivieri
Scuola, istruzione
Scuola
«Quando l’extracurriculare “soffoca” l’ordinario. Forse è arrivato il momento di fermarsi e riflettere»
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Sempre attenti alle dinamiche interne al mondo scolastico, i docenti del Movimento “La Scuola per la Scuola” scrivono: «L’offerta aggiuntiva, extracurricolare, spesso oggetto di confronto e mediazione nelle fasi di avvio dell’anno scolastico, rischia di ostacolare anziché favorire la piena ed efficace attuazione dell’offerta curricolare? Forse è giunto il momento di una seria e approfondita riflessione sull’opportunità di procedere in questa direzione o se è il caso di porre un limite alla frenetica attività di ampliamento e miglioramento della Offerta Formativa che ogni Scuola mette in campo.

Quali sono le progettazioni effettivamente di supporto all’offerta curriculare? Quali invece quelle che, pur meritevoli di attenzione, non hanno reali ricadute sulle discipline e sulla formazione dei nostri studenti? È vero che l’attuale società, sempre più variegata, complessa e richiedente, invita la Scuola a mettersi in gioco e a rispondere ai più diversi bisogni. Ma è pur vero che, così strutturata, la Scuola non può occuparsi di tutto. Gli insegnanti non possono surrogare tutte le agenzie e i soggetti, famiglia compresa, che a vario titolo dovrebbero occuparsi della educazione e della formazione complessiva dei nostri giovani.

Come docenti rischiamo di implodere e di far esplodere: come si può, infatti, sostenere un carico di impegni e contemporaneamente motivare, rinforzare e convincere gli studenti circa la bontà dei percorsi extracurriculari? I carichi supplementari, spesso pomeridiani, unitamente alle altre attività sportive, musicali e ricreative, finiscono per assorbire tutte le energie dei nostri studenti portando spesso a risultati diametralmente opposti agli obiettivi per cui sono progettati.  Se pensiamo ai criteri con cui una famiglia, al momento dell’iscrizione, opta per una scuola anziché per un’altra, frequentemente la quantità di attività proposte funge da “vetrina”. Ma in aula la situazione, non di rado, si presenta sotto la veste di stanchezza, di demotivazione, di confusione, da parte degli studenti sovraccaricati di impegni e disorientati sulla reale funzione della scuola.

Abbondano le gare, le competizioni, i giochi, le performance individuali e di gruppo, le meticolose preparazioni per le esibizioni di fronte alle Autorità e ai Dirigenti Scolastici. Quest’ultimi oramai “quasi costretti” ad uniformarsi alla “modalità dell’apparire” su media e social network, per far conoscere le proprie iniziative, condividere informazioni, aumentare la popolarità, a suggello della validità della  propria  scuola. Anche il docente sembra soffrire forme di inadeguatezza se il suo lavoro rimane confinato in classe e non abbia la stessa risonanza mediatica di un brand di fama.

In un contesto socio-economico sempre più richiedente, si percepisce la necessità di una riorganizzazione del “servizio scuola” in sintonia con nuove e maggiori esigenze della  famiglia, sovente in difficoltà economiche o, a volte, poco presente nel processo di crescita dei propri figli e con una generazione di studenti che possiamo definire smart per la velocità di processamento delle informazioni e al contempo selfless per un velato e diffuso disinteresse verso i doveri scolastici. Come rispondere allora a queste variegate e molteplici esigenze?

Tra le finalità del PNRR lascuolaperlascuola propone, per distinguere i momenti di studio ed apprendimento delle discipline curriculari, dalle attività di supporto, di implementazione dell’offerta, di partecipazione a gare e progetti, la realizzazione del modello college o tempo pieno per tutti gli ordini di scuola. Separiamo i momenti e le professionalità, basta con il docente tuttologo».

martedì 22 Novembre 2022

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