Covid: procedure mobiliari e blocco delle esecuzioni in stato di emergenza

Ad Maiora
"Con la pandemia immediata dichiarazione dello stato di emergenza". Nella nuova pubblicazione dell'avv. Tommasi scopriamo come il Covid ha cambiato tempi e modi delle azioni e degli effetti giuridici da intraprendere
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Le conseguenze della pandemia da Covid-19 si sono estese anche in ambito giuridico ed economico e in ambito bancario si stanno verificando numerose sospensioni. Un effetto imposto dalla legge ha provocato un innaturale crollo nel numero delle esecuzioni e potrebbe provocare un’impennata violenta delle procedure di recupero del credito e conseguentemente un ingolfamento del macchina giudiziaria con un inasprimento delle tensioni sociali insomma, uno scenario poco incoraggiante. L'avvocato Fabrizio Tommasi, curatore del manuale "Il processo di esecuzione" edito dalla casa editrice Ad Maiora, fa una panoramica del tema trattato.

Avvocato Tommasi, nel nuovo manuale affronta il macrotema delle esecuzioni. Si tratta di procedure che per lei e la sua categoria rappresentano azioni di ordinaria amministrazione. Ha notato un calo o, al contrario, un aumento nelle richieste di questo tipo di azioni legali a causa del covid?

La pandemia ha comportato l’immediata dichiarazione dello stato di emergenza, che tra i vari provvedimenti ha previsto il congelamento dell’efficacia esecutiva dei titoli di credito. Si è pertanto assistito ad una forte riduzione delle procedure mobiliari, e al blocco delle esecuzioni aventi come oggetto gli immobili abitativi; in ambito bancario, inoltre, sono state concesse numerose sospensioni.

 Abbiamo, dunque, un innaturale crollo del numero delle esecuzioni, determinato, però, non da un tessuto economico sano, quindi dalla solvibilità del credito, ma da un effetto imposto dalla legge. Queste misure potrebbero venire revocate anche in un imminente futuro, e questo comporterebbe un’impennata violenta delle procedure di recupero del credito e conseguentemente un ingolfamento del macchina giudiziaria con un inasprimento delle tensioni sociali.

Dobbiamo riflettere sul fatto che ad un cospicuo numero di creditori, storicamente esistente nel sistema economico, è stato posto un limite nell’azione per circa due anni ed è conscio che una volta riaperta la possibilità di recuperare il proprio credito più riuscirà ad essere veloce nell’esperire l’azione tanto più aumenterà le chance di vedere soddisfatte le proprie pretese. Abbiamo vissuto questa fase storica costretti in una bolla, ma ora che gli effetti di questo isolamento svaniranno definitivamente non sappiamo  quanti e quali danni abbia procurato al sistema economico.
 

Con il pignoramento prende avvio la procedura esecutiva. A suo avviso, le procedure per la conversione del pignoramento hanno subìto una modifica a causa del rallentamento o della perdita di lavoro di moltissimi?

Non abbiamo in questo caso, come in molti altri, ancora i dati statistici, ma possiamo fare due riflessioni. Il legislatore era da poco intervenuto per rendere più accessibile la conversione, da un lato abbassando l’importo da depositare da 1/5 ad 1/6 e dall’altro aumentando il numero delle rate massime possibili che sono divenute ben 48, in pratica un piccolo finanziamento di 4 anni.

In tale ottica sarebbe da aspettarsi che alla piena ripresa delle attività di esecuzione faccia seguito un aumento del ricorso all’istituto della conversione, e questo sarebbe un segnale di speranza, In quanto in un tessuto economico sano sarebbe la risposta più conveniente e logica. Utilizzo il termine speranza perché l’istituto di conversione prevede due necessari presupposti: il primo la volontà  di adempiere del debitore che può essere determinata sia dalla necessità di ritornare in bonis sia dal voler semplicemente evitare di pregiudicare i propri beni; il secondo presupposto è avere la disponibilità di liquidità necessaria ad attivare l’istituto, pari ad 1/6 della somma dovuta.

Ma può configurarsi uno scenario differente, non è dato sapere se il debitore post pandemico riesca a reperire le risorse necessarie ad attivarla o abbia ancora interesse a ritornare in bonis o abbia ancora beni da preservare. Nello scenario peggiore potremmo assistere ad un calo delle conversioni determinato dall’assenza di liquidità e di patrimonio da parte di debitori.
 

Parliamo della fase stimatoria, ha riscontrato una variazione del valore degli immobili? Secondo lei la determinazione del valore dell’immobile sta subendo un cambiamento a causa dello scossone economico post pandemico?

Il blocco delle esecuzioni sugli immobili adibiti ad abitazione non ci dà la possibilità di avere un dato statistico. Tuttavia, la pandemia in concorso con l’intervento legislativo che ha modificato l’art. 560 c.p.c.(impedendo la liberazione dell’immobile prima della vendita, cosa che scoraggia i potenziali acquirenti) ci permette di fare una stima realistica decisamente non rosea.

Il mercato immobiliare libero sta subendo una forte contrazione. Il mercato immobiliare delle aste, da sempre, ha valori di vendita molto inferiori al mercato libero, complice sia la lentezza della procedura sia l’abito mentale per cui l’immobile acquistato dal tribunale deve essere necessariamente “un affare” e quindi si tende ad un deprezzamento. Questi fattori non influiranno sulla fase stimatoria, che in genere recepisce le fluttuazioni di mercato con molto ritardo, ma sul prezzo concreto che si realizzerà in fase d’asta.

Dobbiamo quindi aspettarci da un lato l’aumento delle procedure immobiliari, e quindi degli immobili in vendita, e dall’altro un ulteriore abbassamento dei valori a cui il bene viene scambiato.
 

Lei è anche un docente presso la scuola di Specializzazione per le Professioni Legali “Vittorio Aymone” dell’Università del Salento. Le è mancato il contatto con i suoi allievi in questo anno di pandemia e di lezioni on line?

Anche qui il mio giudizio non è positivo. Tutti, sia studenti che docenti, abbiamo compreso che il momento era particolarmente difficile e che bisognava impegnarsi ed adattarsi a nuove soluzioni per non perdere l’anno accademico. Tuttavia vedersi sottratta la lezione frontale ha indubbiamente irrigidito la comunicazione e reso tutto molto più noioso e opaco con il conseguente calo di attenzione e di scambio di informazioni tra docente e studenti. Se mi permette una battuta mi è mancato soprattutto poter piombare alle spalle di uno studente distratto. La docenza secondo me è fatta anche del saper catturare e tenere l’attenzione e con la teledidattica questo è più difficile.

Io personalmente ho visto sempre con favore la teledidattica, perché offre possibilità multimediali e di scambio di materiali che in aula sono molto più difficili, basti pensare, ad esempio, al sottoporre delle sentenze, in aula bisogna attrezzarsi con le fotocopie, distribuirle mentre con la teledidattica posso inviare istantaneamente a tutti lo stesso testo, elaborarlo sullo schermo in diretta, segnando i passaggi più importanti e lasciare agli studenti il testo cosi annotato in maniera che possano riutilizzarlo nello studio. Inoltre,ho notato una grande differenza tra la teledidattica fatta con coloro che hanno scelto questo strumento, come ad esempio un corso online, e coloro che l’ hanno subita in virtù di decreto.

Credo che molti, sia studenti che docenti, l’abbiano vissuta come un imposizione e questo ha influito negativamente con la fruizione, penalizzando uno strumento che è potenzialmente ottimo.

È la seconda volta in cui collabora con Ad Maiora, ci racconta la sua esperienza con la casa editrice di Trani?

Sono contento di rispondere ad una domanda con atteggiamento positivo, visto che sin ora non ho dato buone notizie. L’esperienza con Ad Maiora è stata entusiasmante, al di là della professionalità che li contraddistingue, sono venuto in contatto con una grande realtà in cui l’autore scientifico non viene considerato come un semplice produttore di contributi, ma viene coinvolto in tutto il processo produttivo del testo fisico e della sua collocazione sul mercato, si viene così a conoscere un mondo di persone che ti affiancano e supportano rendendo il lavoro più facile e gratificante.

lunedì 21 Giugno 2021

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